Home page/home

Associazione Artisti Trevigiani a.p.s.

Silvana Cavallari Marmai

Silvana Marmai Cavallari è nata a Sermide (MN), risiede attualmente a Preganziol (TV) dove esercita la sua attività artistica.
Ha iniziato giovanissima a dipingere, più tardi a modellare la creta ed è fondamentalmente autodidatta.
Cresciuti i figli e terminato il ciclo di insegnamento nella scuola si dedica pienamente alla sua grande passione. Nel 1995 entra a far parte del gruppo culturale “Serenissima” di Marghera e da allora partecipa con continuità a concorsi, mostre, esposizioni in gallerie di diverse città ottenendo numerosi premi e riconoscimenti.
Ha frequentato i corsi amatoriali della pittrice Luciana Boscaro ed uno stage di tecniche pittoriche di Monica Renoir. Inizia verso il 2000 la passione per la scultura; attratta dalla plasticità della figura, della materia e dalla tridimensionalità, frequenta corsi e laboratori di arti plastiche prima quello di Epifany in TV , poi quella di Elena Ortica a Dosson di Casier.
Nel videoclip “Una galleria molto personale” in due minuti Silvana ci accompagna attraverso un arco temporale di qualche decennio, per raccontare visivamente, in modo plastico, la sua evoluzione artistica, per mostrarci i modelli che hanno ispirato le sue opere, pressoché invarianti nel tempo, ma filtrati e trasformati dall’affinarsi delle tecniche e, soprattutto, dalle diverse modulazioni della sensibilità ed emotività dell’artista.
CRITICA
Il critico veneziano Paolo Rizzi scrive: Gli occhi di bambini ci guardano, grandi e misteriosi. C’è in essi un desiderio struggente di comunicare: è lo stesso che emana dai quadri dell’artista di Preganziol. La pittura si fa morbida e sensibile, sfumata nei toni, dolce nei colori. La sessa temperie sentimentale emerge dalle turgide nature morte dalle marine schiumanti .Il sottofondo espressivo, sorretto da una notevole abilità, è di base romantica , teso ad esprimere proprio il dono del comunicare.
Ancora Manuela Mazzon: Nei suoi passaggi, Silvana non ha nessuna intenzione di fermarsi all’immagine riflessa dello specchio ma vuole andare oltre: ecco perché li scava e li denuda nelle loro vibranti e pulsanti emozioni.
Il pensiero di Lucia Majer: Il lavoro di Silvana Cavallari ci propone proprio una riflessione sulla corrispondenza naturale tra uomo e materia, tra l’artista che plasma e la materia che si trasforma, offrendo un risultato originale, una risposta convincente ai tanti dubbi dell’uomo e dell’artista contemporaneo. Le sue sculture in terracotta sono infatti l’esito simbolico di questo bisogno di comunione tra uomo e natura, perché possiedono tutti e cinque glielementi di cui è costituita la natura: c’è la terra, con cui viene creata la forma, c’è l’acqua che serve a modellarla, c’è l’aria che la asciuga e la secca e infine c’è il fuoco che la cuoce e la indurisce. Il risultato è la trasformazione degli elementi in un oggetto che è sì parte del mondo esteriore, ma anche parte di un mondo interiore, dell’universo dell’artista, e come tale è qualcosa di unico e irripetibile. Con molta sensibilità e con quella raffinatezza che deriva dalla lunga pratica, l’artista ci presenta una sua interpretazione dell’universo femminile, attraverso la rappresentazione di figure stanti o sedute in cui l’archetipo femminile è ripreso e indagato con delicata partecipazione, con accenti talvolta ironici, talvolta più lirici e poetici. Il corpo è trattato in maniera sintetica, senza però che questo tolga alcunché all’espressione, come vediamo nella serie delle piccole allungate “sirene”, in cui la cancellazione di elementi fisici è secondaria a quello che è il senso di armonia dominante e di delicata attesa. Lo stile eclettico della Cavallari, che spazia dalla pittura alla scultura in una ricerca continua di soluzioni e linguaggi di volta in volta differenti, rappresenta anche la volontà di sublimare le proprie memorie, i ricordi e gli affetti in una forma duratura, nella dimensione eterna dell’arte. Una scultura quindi “ricca” di sapienza tecnica ma anche di valenze ed echi emotivi. Come sosteneva il grande artista metafisico Giorgio De Chirico, “Perché un’opera d’arte sia immortale, bisogna che essa superi di gran lunga i limiti dell’umano”. E’ appunto il bello dell’arte: lasciar parlare le immagini, che ci portano oltre i nostri limiti, laddove tutto appare possibile.
Gabriella Niero su Silvana Cavallari Marmai: Nei suoi quadri si coglie un senso profondo di vitalità fanciullesca dovuto alla freschezza della pennellata. Alla flagranza dei colori e soprattutto all’emozionalità sorta dalla scelta tematica: i ritratti. La figura umana rappresenta una fonte di ispirazione ricca di suggestioni perché offre delle sensazioni irripetibili. Attraverso la pittura Silvana Cavallari blocca l’immagine regalandoci espressioni intense e vivaci, soprattutto nei volti delle fanciulle immerse nella natura. Altre volte gli sguardi si fanno sottilmente drammatici rivelando i moti inquietanti dell’anima. I colori intensi, ben impastati, scivolano sui volumi e rendono vivi i sentimenti della pittrice.
CARLA RUGGER
Centri Studi di Poesia e di Storia delle Poetiche ROMA Presidente Triveneto
Membro Association Interationale des critiques litteraires-Paris
La peculiarità artistica di questa Autrice è rivolta in più aspetti: corpi femminili, nature morte, plastiche , corpose, sguardi intensi. Gli sfondi spingono la forma fino a noi materializzandosi in armonia di intenti, contenuti, con il loro voler giungere nella nostra realtà non privi di realismo di attesa. Sono cari all’autrice questi volti, corpi femminili che denotano precocità ed un voler giungere lontano – meditazione, abbandono, dolcezze inusitate. Da parte dell’artista il coraggio di affrontare la complessità della figura, la sua armonia interiore , il mistero sempre celato nella forma, i cicli del tempo, la sua usura. Determinazioni uguale volontà la ritroviamo nelle nature morte che vivono di una nuova realtà – tentativi di un’ arte che necessita di alterne avventure della mente. Qui la natura si materializza, grande corposità, appesantita volutamente, quasi a volerla “catapultare” , a controbilanciare l’offerta, il suo alleggerimento sulla scena del mondo, un offrirsi spontaneo, lieve vitale nel proporsi. Quale la scelta? Su tutto, la cromia risulta efficace, arbitraria nel delineare ciò che l’artista ha in sé come spinta propulsiva nel creare nuove possibilità di ricerca nel campo dell’arte.
Infine Bruno Rosada: Silvana Cavallari Marmai è soprattutto scultrice, bisogna riconoscere infatti la straordinaria qualità delle sue sculture. e questo giova sensibilmente anche alla sua attività di pittrice. Un ruolo fondamentale rivestono le figure femminili di adolescenti, spesso riconoscibili ( sono le figlie della scultrice) oltre che riprodurre fedelmente l’originale, rappresentano la realtà adolescenziale e la grazia femminile in tutte le sue implicazioni con il garbo e la dolcezza che una donna e madre molto meglio di un uomo può riconoscere in un’altra donna.



Home page/home